L'esplosione dei colori
April 18, 2016

«Lo conosci il mare?»
«Certo che lo conosco»
«E come fai a dirlo con certezza?»
«Lo cavalco tutti i giorni, con la mia tavola da surf»
«E quindi lo conosci?»
«Sì, te lo ripeto. So quando arrivano le onde, quelle grandi, quelle che ti fanno andare a tutta velocità e sentirti il vento forte sul viso»
«Di che colore è il mare?»
«Ma che domanda? È chiaro che è blu, ti potrebbe rispondere anche un bambino. Forse anche chi il mare non lo ha mai visto in vita sua»
«Risposta sbagliata»
«Ma che dici? Guarda tu stesso. È blu, non c’è alcun dubbio»
«Sei mai andato sotto l’acqua, hai aperto gli occhi, hai visto i pesci, le alghe, il fondale?»
«Beh no, questo no»
Jorge è sulla spiaggia. Le punte dei piedi sono bagnate dalle onde leggere che si arrampicano fino a lui. Non è la giornata per surfare. Allora molla la tavola, comincia a correre verso il mare, prende fiato, si immerge, nuota e apre gli occhi. Colori, solo colori. Niente blu, ma rosso, verde, giallo, arancione, turchese. Il mare è pieno zeppo di colori. Vorrebbe non tornare più in superficie. Vorrebbe portare con sé tutta quella meraviglia inattesa.Accarezza un pesciolino rosso e la sua mano si colora. Sfiora con la gamba l’alga verde e subito cambia tonalità anche il suo corpo. Guarda una stella marina gialla e i suoi occhi ne assorbono le sfumature.Esce dall’acqua. Carico di tinte.
«Allora, di che colore è il mare?»
«Di tutte le tonalità del mondo. Anche di più»
Il vecchio si allontana sorridendo. Si gira e gli tira un pallone. «Ora dillo a tutto il mondo di che colore è».
Jorge ormai non è più un surfista. È un portiere di calcio, anzi no, è un giocatore di calcio. Perché lui stretto solamente tra due pali non ci sa stare e allora ogni tanto attacca anche. E segna. Deve far vedere al mondo di che colore è il mare e confinato lì chi vedrebbe mai il suo corpo che da quel tuffo è diventato rosso, verde, giallo, arancione e turchese?
«Di che colore è il calcio?»
«Di tutte le tonalità del mondo. Anche di più».
Ho raccontato di
Jorge Campos Navarrete, calciatore messicano unico nel suo genere, a tratti inverosimile.
Da giovane è un surfista e un appassionato di corse a cavallo. Ma poi passa al calcio e diventa famoso ai Mondiali del 1994 negli Stati Uniti per il suo abbigliamento eclettico. Le sue maglie da portiere sono multicolor, cariche di tinte fosforescenti mai viste prime su un campo di calcio e tutte rigorosamente disegnate da lui. Ma la sua ecletticità sta anche nel fatto che Jorge non si limita a fare il portiere. Lui è anche un attaccante, e un attaccante bravo.
Sta simpatico a tutti, subito. Tranne che a Blatter. Il presidente Fifa infatti, proprio in quei Mondiali del ’94, impedisce al portiere messicano di giocare in entrambi i ruoli, sia a gara in corso sia prima che l’incontro abbia inizio, seppur nel regolamento non ci sia nessun divieto esplicito al riguardo. Lo stesso presidente Fifa, poi, nei successivi mondiali in Francia del 1998 obbliga Jorge a non indossare più nemmeno le sue maglie sgargianti, dicendo che possono distrarre gli avversari.
La soddisfazione di oggi, però, è che cercando le immagini di Jorge su internet escono fuori solo colori. Tanti colori, come per il mare.